Faker

Lee “Faker” Sang-hyeok ha fissato il proprio nome negli esports a partire dal 2013, debuttando professionalmente in League of Legends con SK Telecom T1 (poi T1). Conosciuto anche per il suo evocatore “Hide on bush”, ha presidiato la corsia centrale costruendo una carriera duratura su meccaniche precise, lettura della mappa e decisioni sotto pressione. La sua identità pubblica si è legata all’ecosistema competitivo ufficiale di Riot e all’attività su Instagram e YouTube, dove sono stati diffusi highlight, interviste e momenti cardine. La continuità con la stessa organizzazione e l’impatto su tornei regionali e internazionali hanno segnato ascesa e consolidamento.

Il riconoscimento globale è stato sostenuto dai titoli ai Worlds del 2013, 2015, 2016, 2023, 2024 e 2025, oltre a successi in LCK e ai trofei MSI (2016 e 2017). Nel 2024 è stato celebrato come primo membro della Hall of Legends di League of Legends, traguardo istituzionale che ha sottolineato influenza competitiva e culturale. Nello stesso anno, T1 ha vinto l’Esports World Cup, con premi individuali che hanno rafforzato il suo lascito. Nel tempo, il suo nome è stato associato a finali iconiche e a roster che hanno combinato talento emergente e leadership esperta, mantenendo performance elevate attraverso i cambi di meta.

Tra i rapporti più rilevanti figurano Bae “Bengi” Seong-woong, compagno nei trionfi del 2013, 2015 e 2016, e Kim “Deft” Hyuk-kyu, rivale diretto nella finale mondiale 2022 con DRX. Nell’era recente, il legame con Choi “Zeus” Woo-je, Moon “Oner” Hyeon-joon, Lee “Gumayusi” Min-hyeong e Ryu “Keria” Min-seok è documentato nei titoli iridati 2023 e 2024, con T1 capace di chiudere serie decisive grazie a draft adattivi ed esecuzione metodica. Questi collegamenti storici e attuali spiegano perché la sua carriera sia spesso usata come riferimento per squadre, epoche e standard competitivi in League of Legends.

Nel 2025, Faker ha fatto ancora una volta la storia di League of Legends sollevando la Summoner‘s Cup per la sesta volta, guidando i T1 a un’epica finale contro i KT Rolster a Chengdu, conclusasi 3-2 e assicurando il primo three-peat ai Mondiali per una singola squadra. Al di là delle giocate individuali, la sua presenza dava l‘impressione di un veterano che aveva visto tutto e che trovava comunque il modo di continuare a vincere: ha mantenuto la calma quando la serie si è fatta dura, ha preso decisioni chiave negli scontri a squadre e ha dimostrato che il suo impatto si estende ben oltre la corsia centrale. Questo titolo non solo ha ampliato il suo record personale, ma ha anche consolidato l’idea che Faker non sia solo il miglior giocatore della storia, ma anche il fulcro attorno al quale è stata costruita l’era più dominante dei T1 negli eSport.